8 febbraio 2018

IL PAESE DEI CIECHI - H. G. Wells


SCHEDA

Autore: Herbert George Wells (1866-1946) Regno Unito
Titolo: Il paese dei ciechi

Titolo originale: The Country of the Blind
Altri titoli: Terra di ciechi, Nel paese dei ciechi
1ª ed. originale 1904
Genere: racconto
Sottogenere: fantascienza
N° Parole:


Introduzione

Matteo Lenuzza

Tra i molteplici insegnamenti che la vasta di produzione di H.G. Wells lascia in eredità, il potere indomabile della natura è sicuramente uno dei più preziosi, ma allo stesso tempo il meno menzionato. Ne La guerra dei mondi il creato è distruttore, essendo l’unico realmente capace di annientare i predoni marziani, mentre ne Il paese di ciechi è generatore, dando con una violenta eruzione vita a una storia mitica. Se cercassimo invece un protagonista lontano dalla fisicità ci troveremmo prossemicamente intimi con l’isolamento dovuto dall’incomunicabilità, altro topos letterario dello scrittore britannico. Nuñez rappresenta infatti l’elevazione al quadrato dell’alienazione del dottor Jack White, vulcanico protagonista de L’uomo invisibile: oltre al non poter essere visto non viene neppure minimamente compreso, con la conseguenza di apparire agli occhi del villaggio come uno scorzone primitivo.
Il viaggio tra gli indigeni e la loro valle può essere intrapreso tramite due sentieri: il primo ancora alla sequenza degli eventi e ci inquadra come semplici osservatori di quanto narrato, mentre il secondo ci solleva con una folata di vento sopra i pendii per mostrarci quale possa essere il vero significato di questa lotta tra coerenza e prostrazione. Credo che ricercare per questo racconto una metafora più corretta di altre sia nocivo ai fini della fantasia e delle esperienze di ogni lettore, pertanto sono convinto che Wells abbia voluto lasciare intac
cata la libertà di collegare ogni vicenda a qualsivoglia propria accezione; come fecero gli Skiantos nella transgenerazionale Gelati.
Questo testo è inoltre considerabile come il padre putativo di almeno due opere che considerare come semplicemente ispirate è indubbiamente riduttivo: Cecità del Premio Nobel José Saramago e Condominium di J.G. Ballard.
Con la sua proverbiale mordacia l’autore ci guida in un Eden soffocante che vedrà il combattivo Nuñez tirare a pieni polmoni una boccata d’aria fresca solo nel finale, che apre brutalmente le porte a un sequel che potremo ambientare solo nella nostra mente.


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