25 aprile 2017

IL BECCHINO - Aleksandr Sergeevič Puskin


SCHEDA

Autore: Puskin Aleksandr Sergeevič (1799 - 1837)
Titolo: Il Becchino
(Il fabbricante di bare)
Tratto da:
I Racconti del Defunto I. P. Belkin
Anno: 1° pub.ne 1831
Genere: Novella
N° parole: 2650


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Descrizione
Nell'introduzione all'opera, Puškin finge di essere l'editore delle novelle che Ivan Petrovič Belkin, un negligente possidente terriero, ha udite da varie persone e messe per iscritto. Viene anche allegata da Puškin una lettera scritta da un presunto amico di Belkin in cui sono narrati alcuni aneddoti circa la vita di Ivan Petrovič: il ritratto che ne esce delinea una personalità misteriosa e affascinante, poco dedita agli affari quanto piuttosto amante delle lettere e della cultura.
Ad ogni novella è premessa una citazione tratta da opere di autori esclusivamente russi, secondo un procedimento molto usato da Puškin: ogni citazione si ricollega per affinità tematica alla novella o fa da contrappunto.
Nel manoscritto che Puškin finge di aver ritrovato e del quale cura la pubblicazione sono annotati le iniziali e il titolo di coloro i quali hanno raccontato la storia a Belkin.
(Wikipedia)

Riassunto: Pròchorov vive da poco con la famigliola nella tanto agognata casa nuova e si rilassa bevendo del tè. Improvvisamente riceve una visita da parte del suo vicino, il calzolaio Gottlieb Schulz, che lo invita a partecipare ai festeggiamenti per le sue nozze d'argento che si terranno l'indomani a casa sua. E' proprio durante questa festa che la vicenda prende una piega quasi assurda perchè durante uno dei numerosi brindisi, la guardia Jurko brinda "alla salute dei morti", espressione questa considerata offensiva da parte del becchino che torna a casa furibondo e ripromettendosi di festeggiare il suo trasloco con i suoi morti anziché con i suoi nuovi ma odiosi conoscenti.A causa della sbronza presa la sera precedente Pròchorov dorme a lungo e sogna la sua macabra festa con i morti.A tranquillizzare il becchino, impaurito da quella che crede un'esperienza reale, interviene la moglie Aksin'ja e il racconto si conclude bruscamente.

Struttura: il racconto inizia in medias res in quanto il protagonista sta traslocando dalla sua vecchia abitazione ad una nuova all'interno della stessa città. Non vi sono capitoli nè interruzioni e la narrazione procede in senso cronologico tranne qualche intervento del narratore onnisciente. I dialoghi sono molti e danno l'essenza stessa del racconto perchè mettono in luce le caratteristiche dei singoli personaggi nelle diverse circostanze, in famiglia e nella società. Le descrizioni non sono troppo particolareggiate sia per la brevità del testo sia per il tono allusivo su cui è impostato.Si può notare come l'autore si diverta a immaginare le espressioni dei cadaveri parlanti e le loro sembianze orribili.
(font varie dal web)

1 commento:

  1. Puskin è considerato autore di opere che ancora rappresentano le migliori espressioni della letteratura russa, ma certo in questo racconto non è molto originale. Indubbiamente la gente e il modo di vivere dell'epoca sono ben descritti (pare di partecipare alla festa del calzolaio Gottlieb Schulz), però mi aspettavo un finale meno scontato.

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